I FOSFOLIPIDI
L’olio di Krill è la fonte ideale di Omega 3, ma non solo. Infatti, accanto agli EPA e DHA, l’olio di Krill ha un “arma segreta” che lo differenzia dall’olio di pesce.
Infatti, l’olio di Krill fornisce Omega 3 sotto forma di fosfolipidi – liposomi o microsfere - che, una volta assunti, hanno un comportamento diverso da quello degli Omega 3 da pesce, presenti sotto forma di trigliceridi. Liposomi e trigliceridi sono molecole completamente diverse e sono anche assimilate in modi differenti dall’organismo.
I fosfolipidi sono parte integrante delle cellule e sono anche componenti strutturali delle pareti cellulari e delle membrane intercellulari.
I fosfolipidi, in quanto costituenti della frazione lipidica delle cellule, funzionano da ponte negli scambi cellulari e, in questo ruolo, svolgono anche una funzione di protezione le membrane cellulari dagli attacchi dei radicali liberi.
Nell’olio di Krill, la maggior parte degli EPA e dei DHA sono legati a fosfolipidi, mentre gli altri tipi di Omega 3 marini sono legati a trigliceridi, una forma di grassi che il corpo usa come fonte di energia – una forma che viene anche immagazzinata come grasso corporeo in vista di futuri fabbisogni energetici.
Si ritiene che i trigliceridi dell’olio di pesce differiscano dai liposomi dell’olio di Krill sia nel modo in cui avviene la distribuzione di EPA e DHA nei vari tessuti del corpo, sia nel tipo di tessuti nei quali essi vanno a depositarsi.
Da uno studio del reparto scientifico della AkerMarine, è risultato che i trigliceridi sono trasportati dalla linfa, mentre questo avviene solo per un minima parte di fosfolipidi e che, nel tempo, si può notare una chiara differenza tra trigliceridi e fosfolipidi nel flusso e deflusso dai differenti organi. Per esempio, maggiori quantità di EPA sono immagazzinate nelle cellule bianche adipose (adipociti) quando sono legati a trigliceridi, rispetto a quando gli EPA sono legati a fosfolipidi.
Sono quindi necessari ulteriori studi per poter disporre di un chiaro modello delle migrazioni dei vari tipi di EPA e DHA nei vari tessuti del corpo umano.
Sono in ogni caso parecchi gli studi che dimostrano la superiore biodisponibilità dell’olio di Krill rispetto a quello di pesce.
Altro fatto importante: il fosfolipide predominante nell’olio di Krill è la fosfatidilcolina, parzialmente composta da colina, importante per lo sviluppo del cervello, l’apprendimento, la memoria, la concentrazione – anche, in particolare, per le donne in gravidanza e durante l’allattamento per lo sviluppo del cervello nel feto e nel bambino. La colina è il precursore del neurotrasmettitore vitale acetilcolina (che manda i segnali nervosi al cervello) e della trimetilcolina, protettrice del fegato. La fosfatidilcolina è prontamente incorporata nelle membrane cellulari dove partecipa al trasporto degli acidi grassi nel sangue e attraverso le membrane.
Infatti, l’olio di Krill fornisce Omega 3 sotto forma di fosfolipidi – liposomi o microsfere - che, una volta assunti, hanno un comportamento diverso da quello degli Omega 3 da pesce, presenti sotto forma di trigliceridi. Liposomi e trigliceridi sono molecole completamente diverse e sono anche assimilate in modi differenti dall’organismo.
I fosfolipidi sono parte integrante delle cellule e sono anche componenti strutturali delle pareti cellulari e delle membrane intercellulari.
I fosfolipidi, in quanto costituenti della frazione lipidica delle cellule, funzionano da ponte negli scambi cellulari e, in questo ruolo, svolgono anche una funzione di protezione le membrane cellulari dagli attacchi dei radicali liberi.
Nell’olio di Krill, la maggior parte degli EPA e dei DHA sono legati a fosfolipidi, mentre gli altri tipi di Omega 3 marini sono legati a trigliceridi, una forma di grassi che il corpo usa come fonte di energia – una forma che viene anche immagazzinata come grasso corporeo in vista di futuri fabbisogni energetici.
Si ritiene che i trigliceridi dell’olio di pesce differiscano dai liposomi dell’olio di Krill sia nel modo in cui avviene la distribuzione di EPA e DHA nei vari tessuti del corpo, sia nel tipo di tessuti nei quali essi vanno a depositarsi.
Da uno studio del reparto scientifico della AkerMarine, è risultato che i trigliceridi sono trasportati dalla linfa, mentre questo avviene solo per un minima parte di fosfolipidi e che, nel tempo, si può notare una chiara differenza tra trigliceridi e fosfolipidi nel flusso e deflusso dai differenti organi. Per esempio, maggiori quantità di EPA sono immagazzinate nelle cellule bianche adipose (adipociti) quando sono legati a trigliceridi, rispetto a quando gli EPA sono legati a fosfolipidi.
Sono quindi necessari ulteriori studi per poter disporre di un chiaro modello delle migrazioni dei vari tipi di EPA e DHA nei vari tessuti del corpo umano.
Sono in ogni caso parecchi gli studi che dimostrano la superiore biodisponibilità dell’olio di Krill rispetto a quello di pesce.
Altro fatto importante: il fosfolipide predominante nell’olio di Krill è la fosfatidilcolina, parzialmente composta da colina, importante per lo sviluppo del cervello, l’apprendimento, la memoria, la concentrazione – anche, in particolare, per le donne in gravidanza e durante l’allattamento per lo sviluppo del cervello nel feto e nel bambino. La colina è il precursore del neurotrasmettitore vitale acetilcolina (che manda i segnali nervosi al cervello) e della trimetilcolina, protettrice del fegato. La fosfatidilcolina è prontamente incorporata nelle membrane cellulari dove partecipa al trasporto degli acidi grassi nel sangue e attraverso le membrane.